L’analisi del microambiente è fondamentale nel determinare l‘orientamento al mercato dell’azienda. In particolare, con l’analisi del microambiente si completa l’analisi del macroambiente vista in precedenza, tramite la tecnica PEST o PESTLE.
La schematizzazione eseguita da Porter, relativa alle 5 maggiori forze competitive da considerare, è utilissima per analizzare il microambiente in modo utile e schematico. Il modello di Porter mira a fornire una comprensione del contesto competitivo nel quale si trova ad operare l’azienda. Tale contesto, determinerà la relativa “semplicità” o “complessità” dei mercati e, di conseguenza, suggerirà ingressi/uscite opportune da questi mercati.
Le cinque forze competitive considerate da Porter sono:
- Concorrenti del settore. In funzione della loro numerosità e grado di competività, i competitor possono rappresentare una minaccia seria o relativa. Competitor “buoni” sono quelli che combattono sul piano della qualità del prodotto, competitor “cattivi” saranno quelli che perseguiranno una strategia di abbassamento dei prezzi, costringendo tutto il settore ad un livellamento di prezzo verso il basso
- Potenziali entranti. Il settore può avere o meno barriere di ingresso significative. Ad esempio di tipo giuridico, economico e tecnologico. Vi sono settori rispetto ai quali è relativamente semplice entrare, ed altri nei quali l’ingresso è praticamente impossibile.
- Potenziali sostitutivi. Aziende attualmente non competitor potrebbero iniziare a soddisfare specifiche esigenze del nostro segmento di mercato. Tale evento potrebbe verificarsi sia in funzione di un mutamento nelle abitudini dei clienti, sia per specifiche strategie di posizionamento delle aziende in questione.
- Potere degli acquirenti. Acquirenti numerosi e ben differenziati, parcellizzati, non possono esercitare particolari leve sul settore. Diversamente, acquirenti concentrati, in pochi significativi macroblocchi, possono orientare il mercato al punto tale da mettere in crisi le aziende in esso operanti
- Potere dei fornitori. Analogamente a quanto visto per gli acquirenti, fornitori molto concentrati, detentori di prodotti/servizi di difficile reperibilità, possono condizionare il mercato e rappresentare delle serie minacce da considerare
E’ interessante notare come esista una proporzionalità diretta tra il numero di “minacce” di un settore, ovvero il suo grado di protezione, ed il margine di profitto che mediamente è possibile trarne. Ad esempio, nel settore alimentare vi sono molti concorrenti, parecchi potenziali entranti, innumerevoli potenziali sostitutivi ed un potere relativamente alto di pochi fornitori concentrati. Non a caso i margini di un settore del genere sono generalmente bassi, valutabili intorno all’1%-2%. Per contro, in un settore come energy&oil vi sono notevolissime barriere politiche ed economiche d’entrata e pochi competitor, ed un potere concentrato degli acquirenti molto basso. I margini di un settore del genere sono mediamente elevati, intorno al 15%-20%.
Vedremo più avanti come l’analisi delle 5 forze competitive di Poter vada ad integrarsi con quella dei punti di forza e debolezza dell’azienda, ed insieme a costituire i dati per la costruzione della matrice SWOT, utile alle scelte strategiche d’impresa.