La maggior parte delle risorse apprezza profondamente la possibilità di avere autonomia sulle decisioni lavorative. Tuttavia sono ancora pochi i leader che decidono di conferire sufficiente autonomia al proprio team. Questo è generalmente dovuto ad una serie di false assunzioni, prima tra cui la convinzione che:Le risorse non possono eseguire il lavoro alla stessa qualità del leader poiché costui si considera dotato di maggiore esperienza e, in ultima analisi, il responsabile diretto dell’attività svolta
Questo porta il leader ad interferire con il lavoro delle risorse molto più del necessario. Il problema con questa visione è che in alcuni casi può anche essere vera: il leader è effettivamente più titolato delle risorse per svolgere determinati compiti. Tuttavia in molti altri casi l’assunzione risulta falsa: sono le risorse ad avere più esperienza e capacità specifiche per un determinato compito.
In situazioni del genere è di fondamentale importanza richiamare alla mente qual’è il fine strategico secondo cui il leader deve guidare un gruppo: mettere ciascuno nelle condizioni di svolgere i propri compiti nel modo migliore possibile. Un leader che si sostituisce o si affianca nell’attività di ciascuno sta evidentemente compromettendo la capacità produttiva ottimale e sta riducendo le prestazioni del proprio gruppo a qualcosa di non molto superiore alle prestazioni di lui come singolo
Altra falsa convinzione è quella relativa ai “tempi stretti“. Il manager ha generalmente una percezione precisa delle scadenze progettuali e degli impatti sui ritardi di queste scadenze. Questo purtroppo genera in lui il desiderio di conoscere il più presto possibile lo stato di avanzamento di un progetto, per appurare se la direzione intrapresa porterà all’obiettivo nei tempi richiesti. Questa fame di rassicurazione porta un carico eccessivo e dannoso sulle risorse stesse, impedendo loro lavorare efficacemente.
In altre parole quando non si conferisce al team sufficiente autonomia si sta indirettamente comunicando alle singole risorse un atteggiamento di poca fiducia. Basterebbe invece fare un piccolo passo indietro accettando la pluralità e la ricchezza degli approcci risolutivi ai problemi intrinseca ad un gruppo di lavoro per ottenere risultati sorprendenti come ad esempio:
- Forte senso di appartenenza: il lavoro svolto verrà percepito direttamente come proprio, con le conseguenze positive nel caso;
- Miglioramento nella percezione degli obiettivi. Le risorse inizieranno a comprendere che il loro apporto è prezioso e significativo;
- Diligenza e responsabilità: percependo l’autonomia conferitagli, le risorse condurranno l’attività lavorativa con un maggiore senso del dovere e con piena responsabilità rispetto ai risultati forniti